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antivaccino

Il girotondo delle sardine antivaccini ovvero la pericolosità degli alternativi dimezzati

Il dibattito inerente l’isolamento o meno del virus Sars-Cov-2, andato in onda su Byoblu, è stato un sasso nello stagno.

Va dato merito a Stefano Scoglio e Stefano Montanari di avere rivelato che il Re bitorzoluto Sars-Covid, è nudo.

Vi sono gli alternativi che credono alla presenza del virus, ma aborriscono i vaccini. Poi ci sono gli alternativi che affermano che l’efficacia vaccinale è insufficiente perché protegge poco. Poi ci sono gli alternativi che affermano che l’efficacia vaccinale è insufficiente perché ha scarsa durata.

Si tratta di tesi sinistre perché sono esattamente quelle accolte dai giudici nelle sentenze che statuiscono la legittimità delle misure di compressione dei diritti, Corte Costituzionale compresa: il vaccino funziona poco, ma funziona e, quindi, è giusto imporlo.

La circostanza la dice lunga sull’affidabilità di chi sostiene simili opinioni quanto a volontà di opporsi realmente alla narrativa pandemica…

L’ultima novità che viene compulsivamente divulgata negli ambienti che si definiscono contrari alla narrativa vaccinale, ma che ritengono che il virus esista, è quella che sarebbe stato un prodotto di laboratorio.

Le sardine alternative hanno proprio questo compito: costruire il ponte per trasportare coloro che rifiutano qualsiasi contenuto della finzione pandemica dall’altra parte ove si accetta la premessa fondante della finzione.

Partecipano e vogliono far partecipare le persone consapevoli al ballo in maschera inscenato dal potere a favore del virus SARS-CoV-2: un girotondo dove alla fine, come in ogni girotondo, tutti cadono per terra.

Bisogna rimanere in piedi e girare intorno allo scenario di cartapesta per abbatterlo totalmente.

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