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CONCESSIONI BALNEARI

Approvata la proroga per le concessioni balneari ma…

Il problema delle aste delle zone balneari non riguarda solo i diretti interessati, ma è il paradigma di tutti gli espropri dissimulati (misure di adeguamento energetico degli immobili, messa fuori commercio dei veicoli a combustibile liquido,ecc..) che si stanno mettendo in campo ai danni della classe media.

Il governo ha varato una misura di tamponamento che consente, tra le sue pieghe, di bloccare lo svolgimento delle aste. Nei prossimi giorni preciseremo la strategia per evitare questa forma di esproprio dissimulato.

Va registrata la presa di posizione del Presidente della Repubblica, che non ha supportato l’azione di governo a difesa della presenza di operatori italiani sulle nostre spiagge, ma ha richiesto l’adeguamento alle norme europee e, quindi, lo svolgimento delle aste.

Tutti i pareri sono legittimi, ed è certamente, un fattore critico limitare la concorrenza, ma il capo dello Stato ha il compito istituzionale di difendere gli interessi dei cittadini italiani e di valutare la problematica della limitazione della concorrenza alla luce del “principio di reciprocità”.

Se altri paesi europei o non applicano questa normativa, perché la rifiutano, o, non avendo spiagge, proteggono altri asset della loro economia, l’Italia è legittimata a non applicarla, anche se ha l’obbligo di recepirla.

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