Fino a qualche tempo fa i media esaltavano, con trionfale entusiasmo, la prossima irruzione nella nostra vita di relazione dell’intelligenza artificiale. Ennesima tecnologia innovativa che avrebbe portato effetti benefici a tutto campo.
Poi il repentino brusco dietrofront. Si sono diffuse notizie che determinerebbe la perdita di centinaia di milioni di posti di lavoro.
La Disney, multinazionale dell’indottrinamento, ha tagliato tutta la sua divisione che lavorava all’implementazione della nuova tecnologia licenziando migliaia di dipendenti. Improvvisamente in Italia, in Canada ed in altri Paesi del c.d. occidente, all’unisono, i garanti della privacy hanno chiesto ed ottenuto la sospensione del suo utilizzo.
Il pretesto è stato quello che violerebbe il divieto di pubblicazione di alcuni dati personali.
Confesso che non ho resistito. Sono scoppiato a ridere fragorosamente ed ho avuto qualche difficoltà a smettere.
Il garante che ha “garantito” la legittimità di leggi immonde che obbligavano a cedere dati sensibili ad usceri e vigilantes, consentendo loro di impedire l’ accesso ai luoghi di lavoro a persone integerrime, che ha autorizzato a multare e schedare ogni oppositore che non intendesse vaccinarsi consentendo al fisco di lavorare dati sensibilissimi, si sarebbe scandalizzato perché dati generici, che quotidianamente rilasciamo ad ogni sito in cui entriamo, sarebbe stati utilizzati dalle “macchine intelligenti” per l’elaborazione delle loro risposte.
Un colloquio con l’amico Andrea Aromatico mi ha fornito una chiave di lettura certamente suggestiva, ma, altrettanto certamente, da approfondire. Una macchina che raccolga tutti i dati disponibili e sappia “calcolare” gli elementi effettivi della realtà, e che sia lasciata libera di ricavare da essi una risposta veritiera, è un pericolo insopportabile per un sistema globale che si fonda sulla menzogna sistematica.
Meglio accantonarla temporaneamente ed addomesticarla prima di proporla definitivamente.
Sono usciti i dati dell’OMS sulla c.d. pandemia: mortalità nella media delle influenza stagionali. Quel calcolo è stato fatto utilizzando l’intelligenza artificiale divenuta concreta, troppo concreta perché si possa ripetere l’errore.
Meglio, per ora, continuare a raccontare la finzione della realtà utilizzando l’oracolo mainstream.